Iacopo Navari - Videomaker
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Why?

21/6/2012

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Perchè? Me lo chiedo spesso. Spessissimo. E' una domanda che ritorna sempre nella mia mente. Perchè? Ma non riesco MAI a darmi una risposta.
I perchè nella mia vita sono tanti, tantissimi. Come tutti a questo mondo ho i miei problemi, non sono di certo qui a piangermi addosso o a piangere davanti a voi (se poi un voi c'è davvero. A volte mi chiedo se mai qualcuno abbia mai letto un mio post. Facciamo cosi, se l'avete mai letto, o se avete letto questo, ditemelo. Non perchè voglio avere mille mila commenti, non me ne frega più di tanto, ma è una pura e semplice curiosità), comunque, dicevo, non sono qui per commiserarmi ma solo a fare il punto della situazione nella mia vita.
Di sbagli ne faccio tantissimi, di continuo. Sembra quasi che non impari mai dei miei errori e questo spesso mi mette nei casini.
Più che "Why?", avrei dovuto intitolare il post "Fear". Già, perchè io non sono mai totalmente tranquillo. C'è sempre quel qualcosa che mi da fastidio, qualcosa che sento scomodo.
Ultimamente ho un po' incasinato la mia vita. C'è chi direbbe "Fregatene! Non hai fatto nulla di male!" eppure quel senso di fastidio è sempre li, presente e non se ne va. Mai.
Ammetto i miei errori, il mio agire d'impulso, il mio caratteraccio e perché no la mia immaturità. Se solo questo servisse davvero a qualcosa.
Vorrei solo lasciarmi tutto alle spalle, pensare che non ci saranno problemi, implicazioni, che tutto è finito e che non capiterà nulla. (A questo punto alcuni di voi si staranno domandando cosa sia successo, ma no, non ho intenzione di parlarne. Non è nemmeno nulla di che se vogliamo, ma diciamo che è un qualcosa che mi ha ampiamente demoralizzato.)
Questa situazione mi ha tolto l'entusiasmo. L'entusiasmo di fare davvero ciò che amo.
"Sciocchezze!" direbbe qualcuno. E' vero, sono sciocchezze e me ne rendo conto anche io. Ma è cosi che mi sento ORA.


Scrivere fa bene, aiuta. E' catartico, me lo ripeto sempre ma poi ogni volta smetto di farlo. Ammetto, per pigrizia.


Scrivere farà anche bene, ma perché non riesco ad essere totalmente a mio agio? Come se ci fosse sempre quel "pericolo", che possa accadare il patatrac?

Lo so, ho comunque la mia dose di fortuna. Fortuna ad avere accanto a me persone fantastiche che mi supportano (e sopportano), che credono in me (più di quanto io non faccia con me stesso), che sono DAVVERO mie amici/amiche, che mi spronano, che mi aiutano e sopratutto che mi amano. Questa è una gran fortuna. E se non ci fosse lei sarei perduto. Davvero perduto.
Sarà che nella vita ho preso non solo tante fregature ma che per un motivo o per un altro sono stato segnato profondamente da alcuni eventi, ma quel costante fastidio c'è e non vuole andarsene tanto facilmente. Devo trovare un modo per farlo sparire.

Non sono perfetto, non lo sono affatto.

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La rappresentazione del fantastico - Parte IX

7/6/2012

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Viril - di Damien Manivel - 10' - 2007

(Purtoppo anche di questo non si riesce a trovare una versione video da poter vedere. Maledizione!)


Sette uomini sperimentano aspetti della loro mascolinità:la modestia,l’esplorare i propri limiti e le lotte per il potere.

Il video inizia in modo del tutto inaspettato. Ci troviamo in una sorta di spogliatoio. Non c'è nessuno. Solo un giovane ragazzo con una pistola che si muove come se fosse il personaggio di un film di spionaggio. Ad un certo punto dopo aver puntato la pistola a destra e a sinistra, con un aria incuriosità osserva la pistola e senza preavviso si spara alla fronte.
Gia questo elemento ci sorprende e ci immerge in un mondo "onirico", straniante, in un certo modo perturbante.
Lo straniamento e il grottesco arriveranno anche più avanti quando, un (poliziotto?) cerca di togliere i vestiti al cadavere (?) e quest'ultimo si alza e aiuta l'uomo nella proprio svestizione. Elemento che non ci si aspetterebbe (un morto che si anima e si spoglia), inoltre l'altro uomo non si stupisce minimamente dell'avvenimento.

Nel video si possono notare sette "quadri" sulla virilità. La figura del perturbante ci è data dalla figura "scheletrica" (anoressica se vogliamo) che si muove ----> analogia con morto che cammina.
Il movimento lento di alcuni personaggi e la gestualità spesso accentuata e commentano in modo grottesco ciò che accade. In ogni "quadro" si può vedere opposizione all'avvenimento principale.

In questo video sparisce la connotazione drammatica: un uomo in una stanza, dopo aver scoperto un suicidio (l'uomo è forse un poliziotto, un detective) salta per la stanza, fa capriole e cerca di rimanere composto anche in atti cosi "folli" e assurdi.


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Ci sono due personaggi, un uomo ed una donna, dentro una casa: abbiamo qui una situazione domestica e famigliare ma i comportamente dei due infrangono la normalità domestica (anche tramite elementi spaziali).
C'è una sorta di ribaltamento; la donna è magrissima, con pochissimo seno (in effetti si pensa che in realtà sia un uomo camufatto da donna), mentre l'uomo viene messo a lavare i piatti e a fare faccende "femminili". La normalità domestica viene sconvolta da alcuni elementi spaziali come un palo da lap-dance collocato in cucina, sul quale si esibisce la "donna".

C'è una scena di un bacio preceduta da una strana coreografia. In questo caso il bacio è particolare perchè nel momento che le labbra dei due si avvicinano, uno dei due "risucchia" l'aria dalla bocca dell'altro. Si ha qui il tema del vsampirismo.
Poi però il ragazzo (dopo essere stato "vampirizzato") si risveglia ma in modo del tutto inusiale ossia eseguendo una verticale.

Nel video c'è violenza evidente ma sempre psicologica. C'è silenzio (eccetto per la nenia consolatrice che esegue uno dei personaggi). Non c'è mai dialogo.
Si ha un accezzione teatrale del corpo, estremamente esibito, che tramite i gesti imbastisce un livello di organizzazione a volte antitetico a volte reattivo alla situazione.

C'è discrepanza tra gli spazi temporali, gap narrativi. Anche qui nessun inizio e nessuna fine (un tema molto caro al fantastico)

Altro elemento caratteristico del fantastico e l'inaspettato: l'uomo pelato che fa capriole ha un atteggiamento del tutto diverso da quello che ci si aspetterebbe.

C'è un contrasto tra i due ambienti presenti nel video: quello domestico e quello pubblico (apparentmente sembrerebbe uno spogliatoio): dovrebbe essere pubblico e presentare molti personaggi invece è all'apparenza vuoto, un luogo neutro che lascia perplessi sulla sua natura.

Il personaggio maschile al palo all'interno della cucina (precedentemente nominato), è il più debole, il più delicato tra tutti. Su di lui si ribalta la contraddizione dell'intimità. Vive con un elemento di crisi femminili e si ha dunque nel video uno scambio di ruoli.
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La rappresentazione del fantastico - Parte VIII

6/6/2012

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10 Insects To Feed - Masbedo - 2006 - 5'

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Non trovo tutto il video su internet (e questo è un gran peccato) ma sul sito di Masbedo si può trovare qualcosa (oltre ovviamente ad altri lavori): http://masbedo.org/

Tramite un processo filmico si racconta il dominio della paura nella realtà occidentale. Il mondo sembra essere dominato da un attacco di panico sociale e gli esseri, come gli insetti, fuggono da un giudizio spietato di un Dio che è in ogni cosa. Una società capitalista dominata dalla paura, com’è quella occidentale, genera fenomeni come terrorismo, immigrazione illegale, meccanismi di seduzione, marketing e un senso spietato di solitudine e disistima. 10 Insects to Feed mostra un mondo dominato da una paura diffusa, in cui esseri umani che sembrano sempre di più degli insetti cercano di sfuggire a questo senso di solitudine e perdita: scappano, ma non hanno alcuna possibilità di farcela. I dieci insetti del titolo sono quelli che si cibano dei corpi in decomposizione e che noi tutti andremo a nutrire prima di trasformarci definitivamente in ricordi e ossa.
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Situazione di emergenza. Non c'è un inizio e non c'è una fine.

Si ha un analogia con i dieci insetti che si nutrono di cadaveri in decomposizione (lo si vede alla fine del video, con i nomi degli insetti)
Questo è un lavoro metaforico/allegorico, sociale, politico. E' una critica delle nevrosi sociali. Uno spaccato sociale che mostra una lotta per la sopravvivenza. Una società che ci rende violenti.
Uno dei tanti tabù è quello del cannibalismo.

Discorso religioso ----> Nevrosi contemporanea.
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Ci si rifà anche a quelle comunità statunitensi, invasate che danno un senso di eccitazione.
Una critica a non appoggiarsi alla religione come salvezza. [Questo lo si nota anche dal discorso che si sente nel video. Uno di quei discorsi che si possono sentir dire dai "santoni"]

Una lotta per la sopravvivenza in momenti di crisi.

Purtoppo per capire bene il video occorrerebbe vederlo, in modo anche che le cose che ho scritto qui, che ripeto, sono prese pari pari dai miei appunti presi all'univeristà, possono essere meglio comprese.

CONTINUA...
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La rappresentazione del fantastico - Parte VII

6/6/2012

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Disegno di Ernst Theodor Wilhelm Hoffmann per il suo libro Der Sandmann (trad. it.: L'uomo della sabbia).










STRANIAMENTO

Procedimento attraverso il quale gli avvenimenti sono guardati dall'esterno, a distanza.

Straniare ----> da extraniare ----> allontanare (che a sua volta deriva da) ----> esteriore, esterno.

Estraniarsi sta dunque per allontanarsi, essere emotivamente spostati dall'accadimento.

L'arte è un mezzo di estraniamento. Un modo per modificare le percezioni rese inerti dalla nostra percezione del reale abitudinaria

PERTURBANTE ----> DAS UN|HEIMLICHE

E' un saggio scritto da Freud nel 1919, all'interno di una raccolta "saggi sull'arte, la letteratura e il linguaggio". Saggio che deriva dal 1906 quando un allievo di Freud, Ernes Jentsch, scrisse "saggio sulla psicologia dell UNHEIMLEIG"

HEIM = sta per CASA
LICHE = sta per DOMESTICO, FAMILARE, INTIMO, COMODO, NOTO
HEIMISCH = sta per PATRIA, NATIO

Appartiene alla sfera dello spaventoso, ciò che fa paura e da angoscia. Che da sensazioni negative.

Freud si chiedeva: Non tutto ciò che è angoscioso però è perturbante. Non tutti hanno la stessa percezione del perturbante che varia da individuo ad individuo.

Il perturbante lo è perchè è sensazione di negativo. Quella angoscia, quella cosa che ci spaventa e che è legata a ciò che ci è noto da tempo, che ci è familiare.

Qualcosa che rappresenta un qualcosa di spaventoso non tanto perchè non ci è familiare (non tutto lo sconosciuto ci fa paura) ma perchè qualcosa di familiare ci è diventanto estraneo.

Secondo Jentsch, il sentimento perturbante si ha quando c'è incertezza intelluattale. Quando siamo posti in una situazione di incapacità di spiegare razionalmente dei fatti. Secondo lui, tanto più un uomo è aderente al mondo circostante, tanto più è emotivamente sicuro, tanto meno facilmente acrà percezione dell'esterno in modo perturbante.

Tra le situazioni che creano queste emozioni perturbanti ce ne sono diverse:

* Il dubbio che qualcosa di animato possa diventare imporivvisamente INanimato o viceversa

* Il sosia, il doppio, l'identificazione con l'altro che porta a dubitare della propria identità. Il ritorno dell'uguale, tratti del volto, carattere, analogia di destino.

* Ritorno di avvenimenti che si ripresentano nella nostra vita.

* Ritorno del rimosso. Il rimosso è un avvenimento angoscioso accaduto nella nostra vita. Un esperienza, un incontro che ha creato un momento di crisi e che non abbiamo elaborato. E' rimasto a galleggiare nelle nostre esistenze in modo inerte finchè non viene "disinnescato". Ritorno dell'angoscia e del non risolto. E' perturbante perchè è qualcosa che sarebbe dovuto restare nascosto e che invece riaffiora.

E' perturbante ciò che ha a che fare con la morte, i cadaveri, la difficoltà di relazione con l'inanimato.

CONTINUA...

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La rappresentazione del fantastico - Parte VI

5/6/2012

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"Fantasia" di Bruno Munari

Munari parla della fantasia affermando che è la facoltà più libera tra invenzione creativa e immaginazione.
Il prodotto della fantasia nasce dall'elaborazione che il cervello fa con ciò che non conosce. La fantasia è più o meno accentuata e fervida quanto più l'individuo ha a che fare con le elaborazioni.

Oggetto fantasia - nasce da realazione per affinitià visiva o di altra natura.
ES: nel video UTEN TITTLE la cosia di pollo usata come microfono o il pesce come bastone ==>> spostamenti di funzione.
ES: Arcimboldo ==>> serie di elementi messi insieme per dare un altro significato.

FANTASIA = ogni cosa vista da un punto di vista diverso.

* cambi di colore

* cambio di materia. ES: Salvador Dalì e gli orologi "molli" e la liquefazione degli oggetti. Alterazione della materia come noi la conosciamo.

* Spostamento di luogo. Salti spaziali da un posto ad un altro. Salti ingiustificati. Lo ritroviamo nell'arte contemporanea di De Chirico: spazi non connotati.

* Cambio di dimensione

* Funzione di elementi diversi in un unico corpo.

* Tutti i punti di vista messi insieme (Escher ne è un esempio)

Analogia strutturale tra sogno e logica del fantastico

Parlando dei sogni e dell'interpretazione dei sogni:
I sogni saccheggiano due elementi del nostro passato in particolare le immagini immediatamente precedenti, i dettagli, i rumori antichi che nella fase di veglia tratteniamo nei ricordi.
Nella fase del sogno il nostro lavoro onirico raccoglie il dettaglio.
Una caratteristica del sogno è la condensazione, spesso i sogni sono brevi, ciò che ricordiamo sono pochi flash apparentemente slegati.

La condensazione nei sogni avviene per omissione. Un aspetto in parallelo con il funzionamento del fantastico.

Un altro elemento in comune è che non c'è inizio e non c'è fine. Sono momenti che accadono e appaionocome segni frammentati.

Elementi diversi messi insieme per mezzo di ellissi che danno anche molto spazio alle interpretazioni dello spettatore.

Valorizzazione del dettaglio e del superfluo: come accade nel sogno ciò che da svegli ci appare irrilevante, cambia di importanza nel sogno.

* Tutto il materiale onirico appartenente a fasi storiche diverse, momenti spazio temporali diversi, è messo insieme. C'è simultaneità, situazioni diverse che coesistono.

Il sogno si presenta come realtà, come vissuto. Ma allo stesso tempo si contrappone alla realtà.

Il fantastico come il sogno simula la realtà. lavora con essa senza sottoporsi ai vincoli del reale.

Il fantastico proietta anche una prospettiva utopica aldilà del meraviglioso, non tanto la costruzione di una soluzione evasiva e compensatoria ma la capacità di lavorare sul reale dal quale trae nuove proposte e nuove idee.

CONTINUA...

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La rappresentazione del fantastico - Parte V

5/6/2012

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The Pub è uno scuro ritratto lirico di un pub e delle persone che lo frequentano. Quando essi iniziano a perdersi nei loro pensieri, sempre più profondi, la loro percezione delle cose comincia a mescolarsi con gli eventi surreali.

Passiamo a The Pub, quando l'abbiamo visto a lezione ha suscitato diversi commenti, dall'"orrore" al "perturbante"...

Per vederlo cliccare qui: http://www.andrzejkrol.de/diekneipe.html

Il video come possiamo vedere è costruito su molti dettagli e primi piani (elementi che ritroviamo con facilità nel fantastico). Sono soluzioni particolari che attraggono lo spettatore al video.
Vicinanza, mancanza di luce.
Elementi predominanti nel fantastico ma che sono ovviamente clichè horror.

All'interno del video manca l'elemento narrativo. Tutto è incentrato sul suono enfatizzato.
Anche il montaggio rapidissimo seve a catturare l'attenzione dello spettatore.

Ci troviamo all'interno della sfera della follia, dell'allucinazione. Sfasamenti di piani di realtà
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Ma non tutte le figure che compaiono nel video sono "negative". Abbiamo la figura "positiva" data dalla pattinatrice, forse l'unica figura che cerca uno spiraglio di luce all'interno dell'oscurità data dalle allucinazioni di un povero ubriaco...

UTEN TITTLE di Anja Breien ha un rapporto della realtà con un qualcosa di esterno, in The Pub c'è un movimento delle percezioni e delle tematiche verso l'interno (l'individui singolo). Si tratta di un lavoro che riflette e si occupa di tematiche come l'allucinazione e la coscienza alterata.
Le vicende ruotano intorno ad un solo personaggio

4* POEMAS: qui si ha una dimesione strattamente connessa al reale, descrive al meglio la concezione di esitamento todoroviana. Non c'è traccia di trascendenza e le piccole modifiche, i dati eccentrici, riflettono il discorso di CALLOIS su l'insidia, la frattura, l'accadere di un qualcosa di istituzionalizzato, che fa si che ci sia lo scatto verso la dimensione del fantastico puro.

Tra i tre lavori, 4* POEMAS è quello che affascina di più per le caratteristiche di pacificità e serenità delle ambientazioni e della narrazione.
Un mondo cosi costruito dove nulla turba i personaggi e/o lo spettatore, dove non ci sono eventi di scontro.
Questa realtà è come se avesse una sua regola.

Negli altri due lavori è come se ci fossero due mondi che si incontrato e convivono.

In 4* POEMAS sembra che ci sia una regola che organizzi quel mondo, e tutto ciò che è fuori poaro sembra in armonia.
Nessuno si stupisce delle cose "strane" (chi canta con una coscia di pollo ad esempio). Nessuno si interroga, non c'è nessun scandalo.
C'è una logica interna.

Sono tutti lavori che usano un linguaggio prettamente simbolico, tutto è riconducibile a delle macrocategorie più semplici.

Una delle caratteristiche di questi video è che non abbiamo dati che ci spiegano il prima e il dopo. Sono spaccati, avvenimenti che si presentano dal niente e con il niente restano in dialogo (uso di ellissi)

UTEN TITTLE - 4* POEMAS ===>> salti temporali, logici e spaziali.

Tanti luoghi, sia dal punto tematico e contenutistico che narrativo e linguistico.
C'è tanto silenzio e quando la parola viene usata non è usata per comunicare, ma solo come uno dei tanti elementi delle varie componenti dell'audiovisivo.
Mancanza della parola significante.



CONTINUA...
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